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31° anniversario della strage di via Pipitone Federico, commemorati Rocco Chinnici e le altre vittime. La figlia Caterina: “Mio padre un precursore, ma rimase solo”. Le testimonianze di Scarpinato, Frasca e Orlando e le letture dell’attore Chiaramida.

“Mio padre era un magistrato di grande valore, ma non fu capito e rimase solo. Intuì che la mafia cercava di intrecciare legami con la politica. Creò l’innovativo metodo di lavoro che ha dato vita al pool antimafia. Per primo capì che bisognava agire anche sul piano socio-culturale, uscendo dal palazzo di giustizia, comunicando con la gente per risvegliare le coscienze. E lo fece, soprattutto parlando ai giovani. Il suo impegno e la sua incrollabile determinazione nel combattere le cosche hanno contribuito a cambiare in meglio la storia della Sicilia e dell’Italia. Era un precursore e forse proprio per questo si ritrovò isolato”.

Così stamattina Caterina Chinnici ha ricordato il padre Rocco, capo dell’Ufficio istruzione del Tribunale di Palermo ucciso il 29 luglio 1983 da Cosa nostra con un’auto-bomba fatta esplodere davanti all’abitazione, in via Pipitone Federico. Nell’attentato persero la vita anche Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, carabinieri della scorta, e Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile.

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Un momento della commemorazione in via Pipitone Federico

Le commemorazioni ufficiali, promosse dalla fondazione Rocco Chinnici in memoria delle vittime, si sono aperte stamattina a Palermo con la deposizione delle corone di fiori sul luogo della strage e sono proseguite nella chiesa di San Giacomo dei Militari, presso la Legione Carabinieri Sicilia, con una messa e una cerimonia istituzionale. Ai due momenti di ricordo hanno partecipato le massime autorità civili e militari.

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Caterina Chinnici con Roberto Scarpinato in via Pipitone Federico

“Rocco Chinnici era un’intelligenza divergente, quasi eretica – ha detto, durante l’incontro in caserma, il procuratore generale presso la Corte d’Appello di Palermo Roberto Scarpinato – era una di quelle intelligenze capaci di immaginare un mondo diverso e, al tempo stesso, di creare le condizioni per realizzarlo. Ha aperto una frattura culturale, generando la nuova stagione dell’antimafia e gettando le basi per una rigenerazione dello Stato. Tra le sue innovazioni, oltre al metodo del lavoro d’èquipe, non va dimenticato il ribaltamento dei rapporti con la polizia giudiziaria, di cui fino a quel momento gli inquirenti erano stati solo il terminale passivo. Lui iniziò a coordinare le attività di polizia giudiziaria, attuando il dettato costituzionale e sovvertendo la prassi dell’epoca. La sua morte fu voluta anche dal palazzo, perché non seguì i cosiddetti consigli, cioè gli inviti a desistere che gli venivano rivolti”.

“Quella di Rocco Chinnici – ha affermato Matteo Frasca, presidente dell’Associazione nazionale magistrati Palermo – fu una rivoluzione metodologica, e lui riuscì a coniugare l’idea del pool con la disciplina codicistica allora vigente, che non era certamente funzionale a questo nuovo approccio”.

Anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha ricordato Rocco Chinnici, definendolo “un profeta laico, per aver saputo portare il suo lavoro fuori dal palazzo sfidando le critiche. Chinnici – ha aggiunto il primo cittadino – seppe trasformare il proprio dramma personale, la solitudine, in una grande intuizione professionale, il pool”.

Dopo la lettura dei messaggi inviati dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, Caterina Chinnici ha rivolto un pensiero ai familiari delle altre vittime della strage e a Giovanni Paparcuri, l’autista sopravvissuto, affidando infine ad ALCUNI BRANI del suo libro È così lieve il tuo bacio sulla fronte un ricordo dei tratti professionali ma soprattutto personali di Rocco Chinnici. A leggerli, l’attore Adriano Chiaramida, che ha interpretato il ruolo di Rocco Chinnici nel film “Giovanni Falcone, l’uomo che sfidò Cosa nostra”.

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Adriano Chiaramida mentre legge brani tratti da “E’ così lieve il tuo bacio sulla fronte”

La giornata del ricordo è proseguita a Caltanissetta, nel Palazzo di giustizia, dove a fine mattinata si è tenuta una commemorazione promossa dalla sezione locale dell’Anm. Nel pomeriggio a Partanna (Trapani), in piazza Umberto I, la deposizione di corone di fiori sul bifrontale dedicato a Rocco Chinnici, che della cittadina trapanese fu pretore.

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La commemorazione al Tribunale di Caltanissetta

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