Sia sulla tratta di esseri umani che sul traffico di migranti l’Unione Europea, con atti legislativi e documenti politici ispirati ai protocolli Onu, ha fissato negli anni scorsi alcuni standard comuni di incrimanzione. Quale livello di attuazione ha raggiunto la normativa europea nei singoli paesi membri?
A questa domanda vuole rispondere uno studio comparatistico commissionato dall’eurodeputata di S&D Caterina Chinnici al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo. La ricerca pone a confronto le normative interne di dieci stati: Italia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Malta, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna.
“Il report – sottolinea Caterina Chinnici nella prefazione – offre una solida base conoscitiva per la riflessione a livello europeo. L’azione dell’Unione Europea, infatti, andrebbe rafforzata e aggiornata tenendo conto del contesto di criminalità organizzata in cui i due fenomeni si inseriscono, della necesstà di chiarire i confini dell’intervento penale rispetto alla cosidddetta assistenza umanitaria e, soprattutto nel contesto della tratta di esseri umani, ponendo la massima attenzione alla tutela delle vittime e all’ancora più inquietante fenomeno della tratta di minori stranieri”.