È stato un grande onore partecipare al Seminario Internazionale della Fondazione Marisa Bellisario, giunto alla sua 24ª edizione, un evento di altissimo livello che continua a crescere di anno in anno grazie all’impegno della cara amica e Presidente della Fondazione, Lella Golfo.
Il titolo del panel al quale ho partecipato non avrebbe potuto essere più attuale: “Un’Europa da completare”. Sì, è vero c’è ancora tanto lavoro da fare per completare l’Europa. Tra le sfide più urgenti spicca quella del pieno raggiungimento della parità di genere.
Non si tratta solo di una battaglia per le donne, ma di un obiettivo che riguarda l’intera società e il suo progresso. Secondo il Global Gender Gap Report, ci vorranno ancora 134 anni per colmare il divario di genere a livello mondiale. Nessun paese al mondo ha raggiunto la piena parità, e l’Italia si posiziona all’87° posto su 146 nazioni. È evidente che c’è ancora moltissimo lavoro da fare.
Un passo avanti, però, è stato fatto: l’approvazione della prima direttiva europea contro la violenza sulle donne.
Ho votato a favore di questa direttiva, che contiene punti fondamentali, quali nuovi reati e misure di sostegno alle vittime, ma va certamente migliorata. È preoccupante che un paese dell’UE non abbia voluto includere lo stupro tra i reati inseriti nella nuova direttiva, e per questo alcune eurodeputate hanno deciso di non sostenerla. Questo dimostra quanto sia incompiuto il progetto europeo su temi così cruciali. È essenziale quindi continuare a lavorare per una vera condivisione su questioni fondamentali come la parità di genere e la lotta alla violenza sulle donne. Solo così potremo completare l’Europa che vogliamo: giusta, equa e solidale.